Il Trasferimento dei dati personali in USA è ancora a rischio. Il trasferimento dei dati in USA è ancora sub-judice: il 25 Luglio si riunisce il Gruppo Art. 29 per decidere la propria posizione sul Privacy Shield, dopo la decisione della Commissione Europea del 12 Luglio. Se è vero che il Gruppo ha funzione meramente consultiva, esso è comunque composto dai rappresentati dei vari Garanti Europei ed ha un suo peso non da poco nella valutazione di queste decisioni. Come ha dimostrato la sentenza della Corte di Giustizia nel caso Schrems, il nuovo accordo tra Commissione ed USA potrebbe essere comunque essere giudicato insufficiente ed il Gruppo Art. 29 potrebbe tenere una posizione rigida. Ciò anche in considerazione del fatto che ad Aprile scorso il Gruppo Art. 29 aveva già espresso dubbi e sollevato varie perplessità sul Privacy Shield (vedi NEWS n. 4-2016 su questo stesso archivio), dubbi e perplessità che non sembra siano stati sciolti in questi due mesi. Si può quindi ipotizzare un conflitto tra i Garanti e la Commissione? Sicuramente si, anche se appare difficile (e comunque sarebbe la prima volta che accadrebbe un simile conflitto). Nel frattempo segnaliamo che il Garante Federale Svizzero ha deciso di mantenere ancora bloccato il trasferimento dei dati in USA proprio in attesa dell’esito della riunione del 25 Luglio prossimo. Se è difficile fare previsioni, è possibile che prevalga un atteggiamento di buon senso, e cioè che il Gruppo decida di sostenere l’accordo, riservandosi di valutarne l’efficacia e di intervenire successivamente sulla base della sua applicazione nella pratica e dell’evolversi di varie situazioni specifiche.
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