La Commissione Europea è sulla via di imporre un blocco ed un filtro ai contenuti illeciti. E’ con questo titolo che un e-zine svizzero lancia una notizia a dir poco clamorosa: http://www.numerama.com/magazine/33020-bruxelles-veut-un-blocage-et-filtrage-pro-actif-des-contenus-illicites.html. Nella realtà, le cose non stanno esattamente così anche se, come sempre, occorre capire bene. I Commissari Andrus Ansip et Günther H.Oettinger hanno pubblicato la loro visione del c.d. Mercato Unico Digitale (il documento è disponibile solo in Inglese e Francese; la versione Inglese è disponibile su : http://ec.europa.eu/priorities/digital-single-market/docs/dsm-communication_en.pdf) In questo documento, o meglio nelle domande e risposte (http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-15-4920_en.htm), dove al capitolo “cosa prevede la Commissione riguardo alla rapida rimozione di contenuti illegali”, il punto viene specificato in maggiore dettaglio. Gli intermediari di servizi Internet non devono essere chiamati a rispondere dei contenuti che ospitano in modo passivo, ma quando viene identificato del contenuto illegale, che si tratti di pedo-pornografia, terrorismo o violazione di copyright, gli intermediari dovrebbero agire più sollecitamente nel rimuoverlo. La frase che lascia aperta la porta al dubbio è la seguente: “la Commissione analizzerà la necessità di portare avanti nuove proposte per contrastare il contenuto illegale su Internet, tra cui procedure più rigorose per la rimozione del contenuto illegale, così come valuterà la necessità di richiedere agli intermediari una responsabilizzazione ed uno sforzo maggiori nel modo in cui gestiscono le proprie reti ed i propri sistemi, un obbligo di diligenza”. La frase è sicuramente sibillina ed impone una riflessione. Se, apparentemente, viene fatto salvo il principio della non responsabilità degli ISP, nella pratica vi è effettivamente una nota dolente: spesso, se si chiede la rimozione di contenuti illeciti (es: pagine che sfruttano illecitamente un marchio) la risposta è: non possiamo fare nulla, provvederemo a rimuovere solo quando avremo un ordine della magistratura. E’ una risposta abbastanza frequente, purtroppo, ed una comoda maniera per non fare nulla: rimuovere vuol dire non ricevere più il pagamento dell’hosting del sito (per dirne una). Se, quindi, la proposta della Commissione va nel senso di impedire questa prassi, allora ben venga. Come sempre, però, occorre aspettare per capire esattamente la portata delle proposte della Commissione.
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