Il Tribunale di Milano ha emesso una ordinanza con la quale ha rigettato la richiesta di reintegro nel posto di lavoro presentata da un lavoratore licenziato per uso illecito di Facebook. La fattispecie che ha portato al licenziamento del lavoratore presentava due profili relativi all’uso improprio del social network: da una parte il lavoratore aveva pubblicato, durante l’orario di lavoro, alcune foto scattate sul luogo di lavoro collegandosi a Facebook da un PC aziendale; dall’altro le foto erano accompagnate da commenti estremamente pesanti nei confronti dell’azienda stessa. La ordinanza del Tribunale di Milano 8 agosto 2014 ha dichiarato che la condotta del dipendente aveva violato i più elementari doveri di diligenza, lealtà e correttezza sia per il fatto in se, che per la circostanza che le foto erano state inserite nella pagina pubblica del dipendente ed erano quindi visibili da chiunque. E’ la prima volta che si conosce una ordinanza su caso simile: la stampa ha riportato varie volte la notizia di licenziamenti per motivi simili (denigrazione dell’azienda sui social network, foro riprese sui luoghi di lavoro, ecc), di cui però non è mai stato reso noto l’esito degli eventuali risvolti processuali.
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