Ancora la Cassazione sui controlli difensivi. E’ pubblicata e disponibile alla pagina http://www.studiozallone.it/view/law/cassazione-civ-sez-lav-12-10-2015-n-10955-0-0 una nuova, recente sentenza della S.C (Cass. Sez Lavoro, 2 Luglio – 12 Ottobre 2015 n. 20440) che ha convalidato il licenziamento di un dipendente i cui illeciti disciplinari erano stati verificati con controlli da parte di società investigativa ed attraverso il GPS della auto aziendale. Un dipendente, responsabile del coordinamento dell’operato di altri dipendenti della nettezza urbana di Torino, era stato licenziato per essersi allontanato ripetutamente dal luogo di lavoro. Tra i motivi di impugnazione davanti alla S.C. vi era la violazione dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, vecchio testo, in quanto gli illeciti erano stati contestati al lavoratore in base ad un rapporto di una agenzia investigativa ed in base alla verifica degli spostamenti dell’auto tramite il GPS. Va detto che il lavoratore licenziato svolgeva buona parte della propria attività al di fuori dei locali aziendali e godeva di sostanziale autonomia nei propri spostamenti nell’ambito della propria mansione. La corte, riprendendo quanto già disposto in una recente sentenza che aveva fatto una chiara distinzione tra i controlli consentiti e quelli vietati (Cass. Sez. Lavoro, 27/05/2015 n. 10955, disponibile http://www.studiozallone.it/view/law/cassazione-civ-sez-lav-27-05-2015-n-10955-0-0-0) ha ribadito come siano da considerarsi consentiti i controlli sui “comportamenti del lavoratore lesivi del patrimonio aziendale. Non sono perciò vietati i cosiddetti controlli difensivi, intesi a rilevare mancanze specifiche e comportamenti estranei alla normale attività lavorativa nonché illeciti. Controlli eseguibili anche mediante agenzie investigative private”.
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