Antitrust e privacy: si apre il conflitto tra europa e usa?

La Commissione Europea starebbe stringendo i tempi per decidere se avviare contro Google una azione per violazione delle norme anti trust con la notifica di uno “statement of objections”. La notizia, pubblicata prima dal Wall Street Journal, è stata ripresa poi da da tutti i giornali, fino al commento del N.Y Tmes che apre il suo articolo con questa frase: “Se siete un gigante americano della tecnologia in Europa, questa è una bella settimana”. http://www.nytimes.com/2015/04/03/technology/europe-regulators-apple-google-facebook.html?_r=0 I commentatori Usa fanno notare che questa azione si aggiunge a quella che i Garanti europei stanno iniziando nei confronti di Facebook (come abbiamo comunicato nella News del 2 marzo scorso) ed ad una possibile azione nei confronti della Apple, sempre per violazione delle norma a tutela della concorrenza, che sta per aprire un nuovo servizio di musica in streaming. La Commissione, sempre secondo le notizie riportate dalla stampa, avrebbe chiesto ad alcuni concorrenti di Google di rendere pubblici i reclami che avevano presentato nei confronti del gigante di Mountain View. Nel suo articolo il NY Times sostiene che, secondo alcuni “industry executives” l’Europa utilizza queste azioni per aiutare le aziende europee, che “sono spesso state incapaci di competere con i loro rivali” (un pensiero, questo, molto comune negli USA). Se è vero, però, che le maggiori aziende tecnologiche sono americane, altrettanto vero che le stesse aziende, spesso e volentieri, hanno operato cercando di evitare di essere sottoposte alla applicazione delle leggi europee (per la precisione, molte aziende USA hanno cercato di evitare come la peste le norme sulla privacy e quelle antitrust). Lo stesso NY Times ricorda che la Federal Trade Commission nel 2013 decise di non portare avanti una azione per violazione delle leggi antitrust USA contro Google, me che quella decisione è ora sotto indagine in quanto, secondo un rapporto interno, alcuni membri della FTC avrebbero suggerito invece di portare avanti il caso nei confronti di Google. Sia come sia, una cosa è certa: questa nuova ondata di investigazioni ed azioni ha riacceso la miccia dello scontro tra USA ed Europa in materia di tecnologie. Non è un mistero per nessuno che, da un punto di vista delle tecnologia, gli USA sono sicuramente anni luce avanti all’Europa; è altrettanto evidente, purtroppo, che le stesse aziende i cui servizi noi tutti usiamo ogni giorno dovrebbero essere molto più attenti al rispetto delle leggi locali.

http://www.nytimes.com/2015/04/03/technology/europe-regulators-apple-google-facebook.html?_r=0

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